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Davide Catena

"It's just a ride" - Post di benvenuto

Benvenuti a bordo del mio blog. Gli ho dato un nome zarro, in inglese, tanto per non venire meno alla possibilità di essere giudicato puerile, eccentrico, montato, disagiato, bislacco. Per dirne alcuni.

Si è raggiunto un momento storico che incute un certo timore in molti impavidi cuori di dinosauri moderni. Lo trovo comprensibile. Informazioni ovunque, cambiamenti ovunque, avanzamento tecnologico ovunque. Il clima, le criptovalute, la Tesla, i jetski, i droni, le fake news, Curiosity e Perseverance, le sorelle Wachowski e Elliot Page, Ben Shapiro e i Ferragnez, il Black Lives Matter, Papa Francesco, TikTok, Telegram, le pubblicità su Youtube, l’aggiornamento delle policy di Facebook, il 5G nei vaccini, le quote rosa, gli spot dell’UDC, i tweet di Salvini, quelli della Lucarelli, quelli di Mentana, quelli della Bifarini, di Don Winslow, di Zuby, di James Woods, Trump bannato, il Nobel alle bombe di Obama, James Gunn licenziato dalla Marvel che ora se ne esce con The Suicide Squad della DC, Montemagno che intervista Matthew McConaughey, Greta, i terrappiattisti, i video inoltrati su whatsapp di bambini che gridano “porcoddio”, i trotinette elettrici, i risvoltini, i tatuaggi in faccia, Post Malone, Tom MacDonald, Billie Eilish, lo stracazzo di Eurovision, LoL, la cazzo di pandemia, i bistro vegani, le diete carnivore, Netflix, Disney+, HBO Max, il pacchetto Sky, i remake e i reboot, Jeff Bezos, i filtri Instagram, la ps5, l’Hawuei, l’iphone12, i guru, Crazy Rich Asians, l’Oscar a Parasite, l’opening di Ricky Gervais ai Golden Globe, la Cina, Putin, Assad, l’Azerbajan, gli stadi vuoti, i tamponi, le sardine, Lambrenedetto, Valentina Nappi, Khaby Lame, le crisi di governo, la spiritualità, i libri di auto aiuto, gli accordi bilaterali, la Brexit e Julian Assange ancora in gabbia. Un bel bordello.

Se per sbaglio ora vi state chiedendo se l’obbiettivo di questo blog è di illuminarvi e portare discernimento su questo macello... be’… col cazzo, volevo solo vedere se riuscivo a mandare qualcuno in paranoia. E spianare l'asfalto di parole per dire che in mezzo a tutto sto merdaio, con la tecnologia che marcia a tutto gas indifferente, si aprono anche molte opportunità. Certo, certo, alcune cose fanno incazzare, e a me personalmente piace sempre la fine arte dell'essere felicemente preso male in modo triviale. Però, insomma, mica facile star dietro a tutti sti obbrobri che, spesso, dopo una partenza a scoppio con indignazioni e "brutali" guerre intra-social, bruciano tutto il carburante e si arenano negli abissi dello status quo (normalmente senza alcun cambiamento significativo) e vengono dimenticati come la spazzatura una volta gettata nel bidone.

Ma sto andando fuori strada. Ho sempre tentato di cimentarmi con le "arti creative", e ricordo quando - nemmeno tanti - anni fa sognavo applicazioni e software user friendly che facessero questo e quello senza bisogno di investimenti da milionari e cinque anni di studio del linguaggio macchina. Sembravano molto lontani. Poi, tutto ad un tratto, risvegliatomi da una sorta di letargo di circa mezzo decennio (il tempo di completare con le varie stesure e via dicendo "Gin & Cocaina", visto che la scrittura di un romanzo si era manifestata come l'unica maniera per estrinsecarsi "senza troppi sbattimenti") mi sono ritrovato tutte queste tecnologie da "libera espressione creativa" a portata di mano e soprattutto di un portafoglio modesto come il mio. Quindi, più gasato che mai, il mio cervello ha iniziato a brulicare con sciami impazziti di idee e possibili progetti. Fortuna che un po' mi sono riformato e ho imparato a scartare e scremare (grazie editing - video e letterario) anche tra le (deliranti) visioni in sta capoccia da scappato di casa. Ho deciso che al blog ci tenevo.

Per parlare di cosa? In sintesi: del cazzo che mi pare. Presumibilmente di opere (film, spettacoli, libri, musica, e via dicendo) e svariati virtuosi di cui vale la pena (o forse meglio dire "mi andrà di") parlare; può darsi che dirò la mia su questioni che mi premono, probabile che vorrò raccontare qualche mia esperienza... e non è da escludersi che mi parta il durello da guru / life coach, ma ehi, l'idea del blog mi piaceva anche per la sua discrezione a dispetto dell'importunità dei post sui social, o sbaglio? Ti vuoi iscrivere per restare aggiornato, ti iscrivi, non vuoi, non ti iscrivi; vedi il link quel nuovo post su Facebook, se ti va lo clicchi, o lo salvi, o lo ignori, lo puoi oltrepassare senza alcun problema. Lo vuoi condividere? CONDIVIDILO CAZZO!

Anche se a incularselo dovessero essere pochi o nessuno (ma ammetto che la parte di scambio e confronto costituita dai fondamentali "commenti" sarebbe peccato se venisse meno) ha comunque qualcosa di fantascientificamente romantico l'idea di questi bit abbandonati a sè stessi nel caotico universo dell'interweb.

Sto benvenuto è già troppo lungo, però lo devo concludere in modo un po' tamarro. Vediamo. "Se salite a bordo allacciate le cinture"? Minchia, meglio metterci una gif...





A presto.


D.C.


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