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10 Film Imperdibili per Apprendere le Basi della Narrazione

(Article in English language posted on Medium: 10 Essential Movies for Learning Storytelling Fundamentals)


Nel reame della narrativa, uno dei mezzi più efficaci per imparare i concetti fondamentali dello storytelling sono sicuramente i film, con il loro fascino universale e impatto viscerale. Senza nulla togliere a densi manuali di scrittura e libri sulle techniche narrative, ma ogni tanto un film di due ore, se guardato con occhio critico e analitico può impartire importanti lezioni in modo incisivo, breve e aggiungendo la componente dell'intrattenimento. Ho provato a spaziare fra i generi e gli stili, non solo per sottolineare l'importanza di una certa apertura mentale e incoraggiare l'apprezzamento per questa forma d'arte - quella cinematografica - in tutte le sue sfumature, ma anche per offrire qualcosa per tutti i gusti. Dalle strade di Gotham, agli scantinati fomentati da Tyler Durden, fino all'incantevole mondo de "La Città Incantata", questi film offrono molto di più di una semplice fuga dalle imprese quotidiane, ma una guida (forse non sempre ortodossa) per padreoneggiare l'arte della narrazione.


1# Il Padrino (1972, scritto da Mario Puzo, regia di Francis Ford Coppola)

"Il Padrino" è una masterclass sull'arte narrativa ammantata dalla patina di dramma mafioso. La storia è quella di Michael Corleone, un figlio riluttante che si trasforma in uno spietato boss mafioso: un arco narrativo che farebbe annuire Shakespeare in approvazione. I temi del potere, della lealtà e della famiglia si intrecciano in una struttura narrativa complessa quanto una vendetta siciliana. Scrittori, prendete nota: è così che si creano personaggi multidimensionali e li si intreccia con trame che pulsano di vita. Il Padrino ci insegna che ogni decisione presa dal vostro personaggio deve ripercuotersi sulla storia, influenzando ogni relazione e aumentando la posta in gioco. Ci ricorda che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni e forse di qualche rotula rotta.



#2 Pulp Fiction (1994, scritto e diretto da Quentin Tarantino)

È con entusiasmo che aggiungo questo titolo alla lista. Il mio preferito di tutti i tempi, che ha acceso la mia passione per la scrittura e le arti creative, firmato dal mio filmmaker preferito. "Pulp Fiction" è una rivoluzione che si beffa della narrazione lineare. Quentin Tarantino intreccia narrazioni apparentemente disgiunte in un capolavoro coeso, dimostrando che la struttura della storia può essere flessibile come un ninja. Questo film, con personaggi unici ed eccentrici e dialoghi taglienti, sfida il mantra del "less is more" che viene inculcato nelle teste degli studenti di cinema di tutto il mondo. Durante i miei studi di filmmaking nel Regno Unito, mi è stato ripetuto alla nausea di evitare i dialoghi troppo lunghi. Quindi ho domandato: "E Tarantino?", la risposta è stata: "Se sei in grado di scrivere dialoghi come Tarantino, sentiti libero di riempire la tua sceneggiatura di dialoghi, MA PENSI DI ESSERE DAVVERO IN GRADO?". I suoi personaggi infatti non si limitano a parlare, ma pontificano, scherzano e dialogano in modo mondano ma allo stesso tempo profondo. Con questo titolo, fra le molte lezioni che si possono imparare ci sono l'arte della narrazione non lineare, l'importanza delle voci distinte e dei personaggi ben costruiti e congegnati.  Il genio di Tarantino dimostra che, con il giusto tocco, le parole possono essere armi, scudi e ponti allo stesso tempo.

#3 Quarto Potere (1941, scritto da Orson Welles, Herman J. Mankiewicz, John Houseman, Mollie Kent, Roger Q. Denny, regia di Orson Welles)

L'imponente opera di Orson Welles, "Citizen Kane" o ("Quarto Potere", come è uscito in lingua italiana), è l'Everest dell'innovazione narrativa. Questo film, con il suo intricato uso di flashback e una struttura narrativa pionieristica, svela la vita di Charles Foster Kane attraverso la lente dell'ambizione e del sogno americano. Il genio di Welles risiede nella sua capacità di tessere una narrazione profonda e avvincente, portando sullo schermo grinta e arguzia in modi rivoluzionari per il suo tempo.


Orson Welles è una delle mie principali ispirazioni; le sue narrazioni profonde e le sue tecniche innovative sono la testimonianza di una scrittura e di una regia magistrali. "Quarto Potere" ci insegna che la narrazione non riguarda solo ciò che si racconta, ma anche come lo si racconta. Attraverso la sua narrazione frammentata, il film mostra come costruire profondità e complessità nei personaggi e nei temi. Qui si possono imparare l'arte di strutturare una storia per rivelare le verità strato dopo strato, rendendo ogni flashback un pezzo fondamentale del puzzle. Nelle mani di Welles, ogni fotogramma è una rivelazione e ogni battuta è una briciola di pane su un sentiero di comprensione.

#4 Le ali della libertà (1994, testo originale di Stephen King, regia di Frank Darabont)

"Le ali della libertà" non è solo un dramma carcerario, ma una masterclass nello sviluppo dei personaggi e nella risonanza tematica. Il film segue Andy Dufresne, un banchiere ingiustamente imprigionato, il cui spirito infrangibile trasforma la prigione di Shawshank. Attraverso gli occhi di Red, il suo compagno di cella, assistiamo a un viaggio di speranza, amicizia e redenzione che si svolge all'interno dei tetri confini della prigione.


L'adattamento del romanzo di Stephen King in questo gioiello cinematografico evidenzia il potere della speranza e dello spirito umano. Gli archi narrativi dei personaggi sono realizzati in modo meticoloso, con la tranquilla resilienza di Andy e l'evoluzione della prospettiva di vita di Red che fungono da potenti esempi. L'arco narrativo ben costruito ci guida dalla disperazione al trionfo, rendendo ogni momento toccante e significativo. Come creativi possiamo imparare a costruire personaggi profondi e in continua evoluzione, e allor stesso tempo comporre temi senza soluzione di continuità nelle loro narrazioni. "Le ali della libertà" ci insegna che anche nei luoghi più oscuri la speranza può essere una luce guida e la redenzione è sempre a portata di mano.

#5 La Città Incantata (2001, scritto e diretto da Hayao Miyazaki)

"La Città Incantata" è un viaggio ipnotico in un mondo fantastico dove realtà e immaginazione si confondono senza soluzione di continuità. La storia segue Chihiro, una ragazzina che si imbatte in un regno mistico e deve attraversare le sue meraviglie e i suoi pericoli per salvare i suoi genitori. Utilizzando la struttura asiatica Kishotenketsu, il film si concentra sullo sviluppo e la risoluzione senza il tradizionale conflitto, offrendo un approccio narrativo fuori dal comune per gli standard occidentali.


La magistrale costruzione del mondo di Hayao Miyazaki attira gli spettatori in un universo coinvolgente, ricco di dettagli e personaggi unici. La trasformazione di Chihiro da bambina spaventata a eroina coraggiosa e piena di risorse è rappresentata in modo eccellente, sottolineando la crescita attraverso l'esperienza piuttosto che il confronto. Qui si possono ammirare l'arte di creare mondi coinvolgenti e di esplorare lo sviluppo dei personaggi attraverso narrazioni non basate sul conflitto. "La Città Incantata" dimostra che le storie non hanno sempre bisogno di un cattivo per essere avvincenti; a volte, il viaggio stesso, pieno di scoperte e meraviglie, è la storia più potente di tutte.

#6 Ritorno al futuro (1985, scritto da Robert Zemeckis e Bob Gale, regia di Robert Zemeckis)

"Ritorno al futuro" è una corsa sfrenata attraverso il tempo che mette in mostra la genialità di una struttura con una trama serrata e una messa a punto magistrale. Il film segue Marty McFly, che viaggia accidentalmente indietro nel 1955 e deve fare in modo che i suoi genitori si innamorino per salvare la propria esistenza. Questo film bilancia l'umorismo con temi seri, creando una narrazione che fa riflettere tanto quanto diverte.


Un elemento di spicco è l'arco caratteriale unico di Marty: mentre lui rimane sostanzialmente lo stesso, sono il mondo e i personaggi che lo circondano a trasformarsi. Questa inversione evidenzia l'impatto che un individuo può avere sull'ambiente circostante. Questo è un ottimo esempio di una trama ben strutturata, in cui ogni scena è essenziale e i preludi sono abilmente utilizzati per preparare gli eventi futuri. "Ritorno al futuro" dimostra che una narrazione meticolosamente realizzata può fondere il riso con la suspense, rendendo la storia coinvolgente e memorabile.

#7 Fight Club (1999, storia originale di Chuck Palahniuk, regia di David Fincher)

Sono entusiasta di includere questo capolavoro (uno dei miei preferiti di sempre) di Chuck Palahniuk, i cui romanzi riempiono la mia biblioteca, e di David Fincher, uno dei più grandi registi del nostro tempo. "Fight Club" è un viaggio allucinante nella psiche del suo inaffidabile narratore, che esplora i temi dell'identità, del consumismo e della ribellione. Il film segue un impiegato affetto da insonnia che forma un fight club clandestino con l'enigmatico Tyler Durden, per poi scoprire scioccanti verità su se stesso.


L'uso di una narrazione instabile tiene il pubblico incollato mentre cerca di far quadrare i pezzi del puzzle, e aggiunge strati di complessità alla storia. Le trasformazioni dei personaggi, soprattutto del protagonista, sono strettamente legate alla critica del film alla cultura del consumo e alla ricerca di un significato in un mondo materialista. Ecco come coinvolgere gli spettatori con temi potenti e stimolanti. "Fight Club" è una testimonianza di narrazione che sfida e affascina.


#8 Il cavaliere oscuro (2008, scritto da Jonathan Nolan e Christopher Nolan, regia di Christopher Nolan)

"Il Cavaliere Oscuro" è un'avvincente saga di eroismo e caos, in cui il protettore di Gotham affronta la sua nemesi più iconica. Seguendo Batman mentre combatte contro il Joker, il film approfondisce le complessità della moralità, della giustizia e del sacrificio. Il Cavaliere Oscuro è anche un ottimo caso di studio per la Story Circle di Dan Harmon, ed è una testimonianza di come un nemico ben costruito e congegnato sia essenziale per creare una storia epica.


Il capolavoro di Christopher Nolan eccelle per la complessità dei personaggi e la tensione incessante. I dilemmi morali di Batman e la filosofia anarchica del Joker creano un avvincente scontro narrativo. È questa l'arte di creare personaggi avvincenti le cui ideologie contrastanti trascinano la storia. L'uso efficace della tensione e del conflitto, combinato con archi narrativi profondi, tiene gli spettatori con il fiato sospeso. "Il Cavaliere Oscuro" dimostra che un eroe è forte quanto le sfide che deve affrontare, soprattutto quando queste sfide sono rappresentate da un nemico indimenticabile.



#9 Toy Story (1995, scritto da Andrew Stanton, Joss Whedon, Joel Cohen e Alec Sokolow, regia di John Lasseter)

"Toy Story" è una storia deliziosa ma profonda che dimostra che la maestria narrativa non richiede sempre temi maturi e pesanti. Seguendo le avventure di Woody e Buzz Lightyear, questo classico della Pixar esplora le dinamiche dell'amicizia, della gelosia e dell'accettazione in un mondo di giocattoli viventi.


Il film è una masterclass nello sviluppo dei personaggi, con ogni giocattolo che mostra obiettivi e motivazioni chiare. La gelosia di Woody e la crisi d'identità di Buzz portano a conflitti coinvolgenti e a risoluzioni soddisfacenti. Una storia avvincente può essere apprezzata a tutte le età, e sottolinea l'importanza degli obiettivi dei personaggi e della risoluzione dei conflitti. "Toy Story" ci insegna che gli archi narrativi dei personaggi e le motivazioni chiare sono essenziali per portare avanti la narrazione. Ci ricorda che anche una storia goduta in famiglia può offrire spunti profondi sul mestiere dello scrittore creativo, rendendo ogni momento di crescita significativo e d'impatto.


#10 Il labirinto del fauno (2006, scritto e diretto da Guillermo del Toro)

"Il labirinto del Fauno" è un'ossessionante miscela di fantasy e dramma storico, ambientata sullo sfondo della Spagna post-Guerra Civile. La storia segue la giovane Ofelia, che scopre un labirinto mitico e incontra un fauno che la mette alla ricerca di prove di regalità, contrapponendo il suo viaggio alla brutale realtà del regime fascista del patrigno.


Il capolavoro di Guillermo del Toro eccelle nella costruzione del mondo, intrecciando temi di innocenza e brutalità con immagini simboliche. I ricchi elementi fantasy del film si integrano perfettamente con il contesto storico, creando una narrazione che è allo stesso tempo incantevole e terrificante. L'arte della narrazione simbolica e il potere di fondere elementi fantastici con problemi del mondo reale, sono ottimi strumenti nell'arsenale di un creativo. "Il labirinto del Fauno" dimostra come usare il mito e il simbolismo per approfondire l'esplorazione tematica, facendo riflettere il pubblico sulla coesistenza di bellezza e crudeltà. È un vivido promemoria del fatto che le storie di maggior impatto sono spesso a cavallo tra realtà e fantasia, illuminando verità in entrambi i regni.


Conclusione


Questi dieci film, che spaziano tra generi e stili, sono più che semplici capolavori cinematografici: sono scrigni di saggezza narrativa. Dagli intricati archi di personaggi de "Il Padrino" alla narrazione simbolica de "Il Labirinto del Fauno", ogni film offre lezioni uniche di storytelling. 


Spero troviate qualcuna di queste storie intrigante abbastanza da immergervi, sviscerandone la struttura e lasciando che la loro genialità ispiri i vostri sforzi creativi. Molti grandi scrittori imparano dai maestri e questi film sono tra i migliori insegnanti che possiate trovare.


Se conoscete altri film che possono affinare le capacità narrative (e certo che ce ne sono), condividetele nei commenti, dandoci la possibilità di esplorare le narrazioni che danno forma alla nostra cultura. Dopo tutto, le storie migliori sono quelle che continuano a ispirarci e a sfidarci anche dopo i titoli di coda.

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