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“I choosed not to choose life” - Irvine Welsh

Irvine Welsh è il mio autore di riferimento principale. Sono un lettore abbastanza affamato e mi piace spaziare ma ho i miei autori prediletti, i miei porti sicuri, ma tra tutti (Chuck Palahniuk, Gillian Flynn, Bukowski, Bret Easton Ellis, John Niven) lo scozzese, classe 1958, è quello a cui sono più affezionato. Forse anche perché è stato grazie ad un suo libro, comprato per caso nel chiosco di un supermercato mentre facevo la spesa, I Segreti Erotici dei Grandi Chef, che ho riscoperto la passione per la lettura. Ed è forse colpa maggiormente sua se mi è saltato tutto d’un tratto in testa di cimentarmi con la scrittura (anche se in verità la colpa principale è da attribuire a Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, Mr. Welsh ha solo aggiunto un nuovo medium). Ma da parte mia sono contento, scrivere è un’attività che trovo terapeutica e un buon allenamento per l’intelletto e la psiche.

Ma forse un altro motivo per cui ci sono legato è che tra tutti i mondi - simili a luoghi realmente esistenti o frutto di immaginazioni infinite e selvagge - l’entourage proposto nei suoi racconti, soprattutto quello di Edimburgo, l’ho sempre trovato molto vicino - nelle sue rappresentazioni grottesche - ad alcune realtà con cui mi confrontavo. Può suonare strano, la Scozia è lontana ed è piena peculiarità proprie - a livello sociale e culturale -, eppure i conflitti e i dubbi e il modo di affrontarli dei suoi personaggi li ho sempre trovati molto riconoscibili.

Se non sapete chi è Irvine Welsh, bè… è l’autore di Trainspotting, Il Lercio, Colla, Porno, Acid House, e molte altre pubblicazioni.



A livello di successo e popolarità sicuramente niente batte il suo romanzo di esordio, Trainspotting, reso celebre dall’eccentrica trasposizione cinematografica di Danny Boyle (regista tra le varie opere de Il Milionario, The Beach, 28 Giorni Dopo, 127 Ore). Irvine stesso ha detto in un’intervista recente che vive ancora di rendita grazie a quel libro.


Se siete in grado di reggere il suo stile vi elenco i motivi per cui, secondo me, vale la pena leggere i suoi libri.


Primo: meglio il libro del film… più o meno.

Qui mi devo spiegare bene. Perché se consideriamo solamente Trainspotting e basta, senza tutte le altre opere, allora direi che il film era più iconico del romanzo. (A questo proposito ho approfondirò un po’ la mia opinione in un post dedicato alla mia scelta di optare per il self publishing per il mio romanzo). Ma quello che voglio dire è che il film ha fatto alcuni cambiamenti rispetto al romanzo, cosa assolutamente naturale e giusta visto che si tratta di due medium diversi tra loro, e un aspetto che preferisco nei romanzi (perché nei romanzi è possibile approfondire di più le vite di Mark, Begbie, Sick Boy e Spud) è la chiave di lettura e il rapporto di Begbie e Sick Boy. I due personaggi sono rappresentati egregiamente sul grande schermo, tuttavia il modo in cui vengono presentati è decisamente diverso.

Su carta Begbie è sì il grezzo e imprevedibile figlio di puttana che è, ma appare più ovvio che la sua natura distruttiva è dovuta soprattutto a molta ignoranza e grossolanità, e in fondo è possibile anche intravedere un briciolo di umanità del personaggio, anche se sotterrato da pesanti strati di rabbia e frustrazione e violenza e dispotismo incontrollati. E qualche volta, insomma, gli capita anche di fare la cosa giusta, anche perché nel libro è chiaro quanto lui, in fondo, ci tenga agli amici e quanto ci sia affezionato. Nelle sfaccettature a cui è stato chiesto a Robert Carlyle invece di dar vita per la rappresentazione su grande schermo il personaggio risulta più cinico e freddo, quasi egoista, e viene condannato come un burino rozzo e gretto incapace nella sua ignoranza di fare scelte minimamente altruiste.

Sick Boy per contro nei libri è un manipolatore scaltro - anche se forse meno di quanto pensi - ed egocentrico, lui sì che non guarda in faccia a nessuno e si preoccupa solamente del suo tornaconto. Il suo personaggio è quello che vuole tutto ma cerca di sporcarsi le mani il meno possibile. Sul grande schermo però invece diventa il migliore amico, quello più sensibile, quello a cui tutto gira male nonostante lui ogni tanto ci provi ad essere quello che fa la cosa giusta.

È una questione in parte personale devo ammettere. Per quanto possiamo sforzarci di essere quanto più consapevoli e oggettivi possibile, spesso sono le nostre esperienze a dettare il modo in cui percepiamo le cose. E devo dire che la chiave di lettura dei romanzi mi sembra più onesta.

Inoltre a livello di romanzi, se vi interessa approfondire le vite di Mark e compagni, le possibilità si sprecano. Il che ci porta al prossimo punto.


Secondo: l’universo Welsh.

A livello di libri Welsh nella sua carriera di scrittore ci ha regalato una valanga di prequel, sequel e spin-off a Trainspotting e Colla - un romanzo che segue le vicende di altri quattro ragazzi. In alcuni racconti i personaggi che sono protagonisti di una storia, hanno magari un ruolo di secondo piano, o fanno solamente un’apparizione, in un’altra. In questo modo Irvine Welsh ci permette di scavare a fondo e conoscere sempre meglio il percorso dei ragazzi della sua Edimburgo. Sono tutti validi, da Skagboys a Morto Che Cammina, passando dall' Artista Del Coltello per Godetevi La Corsa e senza dimenticare Porno. Una piccola parentesi su Godetevi La Corsa, che mi sono gustato ma avrei voluto qualcosa di più per lo spin-off completamente incentrato sul mio personaggio preferito di tutto l’”universo Welsh”, ovvero “Gas” Terry Lawson, che grazia divina non hanno rappresentato in nessuna trasposizione cinematografica perché sarei stato probabilmente inclemente con qualsiasi attore avessero scelto per rappresentarlo. Insomma leggere libri di Welsh da la possibilità di immergersi ancora più a fondo nelle rogne e le vite di personaggi diventati ormai icona.



Terzo: gli sconosciuti.

Ma Irvine Welsh non ha scritto solamente dei ragazzacci di Edimburgo. Ci sono alcuni romanzi che non so se hanno ricevuto o meno l’attenzione che meritavano. Sarò onesto. Ho letto quasi tutta la bibliografia di Irvine Welsh, e oggettivamente, anche se sono sempre riuscito a godermeli, alcuni non sono molto azzeccati o brillanti. Per contro altri sono veramente ispirati e impeccabili. Menziono solamente La Vita Sessuale Delle Gemelle Siamesi che a mio avviso è uno dei suoi migliori in assoluto. Quanto agli altri vi lascio giocare alla roulette.

Del resto, come tutto, è una scelta che spetta alla persona. Scegli la vita.



A presto,


D.C.


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